Contemplare l'umanità di Gesù ed assimilarne lo stile relazionale - meditazione di mons. Lorefice alla Famiglia Carismatica
Dovremmo fermarci, più spesso, a contemplare l’umanità di Gesù che ha viscere che si commuovono dinanzi alla povertà umana : ciechi – oppressi – poveri …
Dobbiamo entrare nei sentimenti del Messia, in Colui che preferisce essere riconosciuto con la categoria “figlio dell’uomo” rispetto alle categorie messianiche che potevano apparire più appetibili , quali erano quelle di Re, Figlio di Dio ecc….
Dobbiamo fare nostra una mentalità messianica, e fare un tragitto: dalla folla, dai discepoli, agli apostoli.
Custodire il fiuto di un amore più grande- meditazione di mons Lorefice alla Famiglia Carismatica
Vivere nell’uomo interiore è essere dove è Lui. Gesù dice: “Dove sono io là sarà anche il mio servo”
Don Orione ci direbbe: "Molta gente è disposta a seguire Gesù fino alla moltiplicazione dei pani o sul monte Tabor o anche fino al Cenacolo, ma pochi lo amano e lo seguono fino alla Croce e crocifissi con Lui. Cristo si ama e si serve in Croce e crocifissi con Lui o non lo si ama e si segue affatto ".
Dinanzi a noi c’è un impegnativo percorso meditativo e di vita: in Lui - dove è Lui -come è Lui (avere gli stessi sentimenti di Gesù, essere assimilati e conformati a Cristo).
Ed il Signore ci conduce giorno per giorno, accompagnandoci nella fatica del cammino e non facendoci mai mancare l’energia dello Spirito Santo, energia che rende possibile essere “in” Lui , “dove” è Lui, “come” è Lui.
Leggiamo in Gv 12,20-26 “ Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: «È giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.”
Dove “sono Io”… e Gesù dov’è se non sulla Croce? Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Dobbiamo stare sotto la croce: è lì il nostro posto!
Il "costruire" : una scelta di vita possibile - meditazione di mons. Corrado Lorefice alla Famiglia Carismatica
Contemplando il brano di Lc 6,46-49 contenente la metafora della casa sulla roccia soffermiamoci sul verbo “costruire”.
Sì, perché il “costruire” deve configurarsi come scelta di vita possibile, una concreta presa di posizione di fronte alle sue parole. Non a caso l’immagine della casa “costruita” sulla roccia, nel contesto, è posta alla fine del discorso di Gesù
“Se tu non parli io sono come chi scende nella fossa” dice il salmista.
Non è sufficiente dire “Signore , Signore” e riconoscerlo come tale ma , quelle parole devono essere anima di un’azione concreta, il presupposto per costruire. Tale gesto indica, poi una relazione definitiva e fondante per la vita. Non si costruisce un pagliaio ma una casa. Il costruire è un gesto conseguente all’ascolto. In 1Cor 3, 10 leggiamo: “ Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno. Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco.
La casa sulla roccia meditazione di mons. Lorefice alla Famiglia Carismatica
L’incipit della Deus caritas est così dice: “All'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (DCE 1)
E questo incontro trova la sua base nel “bisogno” che il Signore ha di ciascuno di noi. Leggiamo in Mc 11,2-4 Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. E se qualcuno vi dirà: Perché fate questo?, rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito»
E l’incontro con Lui si gioca, ovviamente, anche sul “bisogno” che NOI abbiamo di Lui. Rendercene conto ci aiuta a ricollocarci alla sua presenza e alla sua azione. E’ tempo che il Signore agisca…
L'uomo nascosto nel cuore... meditazione di mons. Corrado Lorefice alla famiglia carismatica
Il concetto dell’“uomo nascosto nel cuore” lo troviamo in Pt 3,4 e ad esso fa mirabilmente eco il nostro don Orione quando dice “ Vogliamo essere bollenti di fede e di carità. Vogliamo essere santi vivi per gli altri morti a noi. Ogni nostra parola dev’essere un soffio di cieli aperti:, tutti vi devono sentire la fiamma che arde il nostro cuore e la luce dell'incendio interiore, ritrovarvi Dio e Cristo.
La nostra divozione non deve lasciar freddi e annoiati perché dev’essere veramente tutta viva e piena di Cristo. Seguire i passi di Gesù fin sul Calvario, e poi salire con Lui in Croce o ai piedi della Croce morire d’amore con Lui e per Lui. Avere sete di martirio. Servire negli uomini il Figlio dell’Uomo. Per conquistare a Dio e afferrare gli altri occorre, prima, vivere una vita intensa di Dio in noi stessi, avere dentro di noi una fede dominante, un ideale grande che sia fiamma che ci arda e risplenda; rinunciare a noi stessi per gli altri; ardere la nostra vita in un’idea e in un amore sacro più forte.”
Esercizi Spirituali della Famiglia Carismatica Orionina
Oggi 23 agosto 2024 , a Montebello della Battaglia (PV) prendono le mosse gli esercizi spirituali della Famiglia Carismatica Orionina. Il tema del corso, predicato dall''Arcivescovo di Palermo, mons Corrado Lorefice, è il seguente : "L'uomo nascosto nel cuore" (1Pt 3,4) - Imparare a scorgere il Messia, o piuttosto la realtà umana secondo Dio.
Riportiamo di seguito alcuni spunti tratti dalla meditazione di don Corrado
Preghiamo per la nostra sorella Aparecida Soares
Suffraghiamo l’anima della nostra sorella Aparecida Soares, una colonna per l’Istituto Secolare Orionino in Brasile che il 2 luglio 2024 è tornata alla casa del Padre. Per molti anni ha svolto il ruolo di Responsabile locale dell'Istituto; da tempo era ospite della casa per anziani di Behtania a Rio de Janeiro. Riposi in pace in compagnia di San Luigi Orione e dei nostri santi di Famiglia.
Preghiamo per l’anima di Aparecida secondo quanto disposto dalla Regola di Vita
“I vincoli di amore e di carità non si rompono con la morte. Ricevuta la notizia della morte di una sorella, ogni orionina offrirà la partecipazione ad una S. Messa e tre rosari in suo suffragio. Ogni gruppo regionale, farà celebrare una S. Messa. Ogni anno, durante gli Esercizi Spirituali, una giornata sarà dedicata al suffragio delle sorelle defunte” ( Regola di Vita, art. 42.)
XII Domenica del Tempo Ordinario - Anno B "Con chi stare negli alti e bassi della vita"
E’ sera e Gesù ordina di mettere la barca in mare. E’ un Gesù scomodante. La sera è un tempo di passaggio caratterizzato da una ambivalenza: il passaggio dall’oggi al domani nel tempo di riposo. Al tempo stesso, il passaggio dall’oggi al domani avviene mediante un tempo di sospensione del controllo e del governo del presente . “Attraversiamo l’altra riva” (Mc 4, 35). La traversata con Gesù richiede di lasciare la tua riva sicura, le tue stampelle rassicuranti.
La spiritualità delle relazioni
Dopo un excursus sul fondamento di relazioni autentiche e profonde, alla luce della parola di Papa Francesco, ci si sofferma sulla figura di San Luigi Orione, un vero esperto di relazioni. Si esamina, in particolare, la corrispondenza tenuta dal nostro Santo con Angela Solari, vedova Queirolo, una benefattrice del Piccolo Cottolengo genovese. Ed infine si getta uno sguardo sulla vita fraterna delle PSMC e delle sorelle dell’ISO. C’è sempre un gap tra l’ideale e il reale, ma è contemplando l’Ideale che si cammina