Il 5 gennaio 2022 i lavori assembleari sono stati aperti dalla relazione di don Flavio Peloso, FDP che ha condotto le partecipanti a vedere nell’approvazione pontificia dell'Istituto (20/11/2020), l’inizio di un nuovo cammino.
Quello che l’ISO sta vivendo non è solo azione propria ma opera condotta dallo Spirito Santo, sotto lo sguardo di Dio. Se siamo in questo cammino è perché il cielo si è aperto su di noi. Quando, all’inizio del cammino, ci siamo chiesti : dove andiamo? cosa vuole il Signore da noi? La risposta l’abbiamo trovata guardando in alto, alzando lo sguardo verso la provvidenza di Dio. Sia per il cammino individuale e personale, sia per quello di Istituto volgere lo sguardo a Dio è condicio sine qua non . Mantenere questo sguardo è fondamentale perché se perdessimo questo sguardo “sinottico”, ossia lo sguardo che mette insieme l’ottica umana e quella di Dio non capiremmo più niente e verrebbe meno il fervore che motiva il nostro cuore e ci mette in movimento.
L’assemblea generale che stiamo vivendo si colloca in un cammino più ampio di Chiesa che fa riferimento alla data del 2 febbraio 1947, quando Pio XII con la Costituzione apostolica , Provida Mater, delineava una nuova forma di consacrazione, la consacrazione secolare.
E l’assemblea generale, che l’ISO sta celebrando , ha per scopo quello di continuare a discernere e a tracciare quel percorso iniziato circa 70 anni fa per portare il lievito di Cristo e di don Orione nel mondo e nella storia. Ora, però, il lievito conserva il suo vigore nella personale relazione con Cristo, assumendo il suo modo unico di amare, incontrare, guarire la vita, allietarla, confortarla. Senza lievito la farina resta sciapa, inappetibile e indigesta.
Don Flavio ha poi ripreso i messaggi che sia Benedetto XVI , sia Papa Francesco hanno rivolto agli Istituti Secolari. I consacrati secolari devono sentirsi chiamati in causa da ogni dolore, da ogni ingiustizia, così come da ogni ricerca di verità, di bellezza e di bontà non perché abbiano la soluzione a tutti i problemi, ma perché ogni circostanza in cui l’uomo vive e muore è sempre occasione di testimoniare l’opera salvifica di Dio, è sempre un’opportunità per portare la parola che si ascolta da Dio. Il posto per i consacrati secolari è in definitiva “stare dentro” come presenza trasformante in senso evangelico.
E quando don Orione parlava di “stare alla testa dei tempi e del popolo” indicava proprio la necessità di “stare dentro ai tempi e ai popoli”, indicava quell’atteggiamento che corrisponde alla specifica natura della vita consacrata secolare. “ A meglio riuscire a salvare anime, bisogna pur sapere adottare certi metodi , e non fossilizzarci nelle forme… Facciamo cristiana la vita… questo è ciò che Dio e la Chiesa chiedono a noi. E adopriamo tutte le sante industrie, tutte le arti più accette e più atte per arrivare a questo! Anche quelle forme, quelle usanze, che a noi possano sembrare un po’ laiche, rispettiamole ed adottiamole, occorrendo, senza scrupoli, senza piccolezze di testa; salvare la sostanza bisogna! Questo è tutto. In tutto che non tocca la dottrina, la vita cristiana e della Chiesa dobbiamo camminare alla testa dei tempi e dei popoli… Allora toglieremo l’abisso che si va facendo tra il popolo e Dio, tra il popolo e la Chiesa (Lettera a don Pensa, 5.8.1920, Lettere I, p.250 ss)
Don Flavio ha poi ricordato alcune date fondamentali per il cammino dell’ISO che vanno dal 1904, data delle prime Costituzioni manoscritte fino al 2020 anno del riconoscimento pontificio. Quindi ha ricordato l’iter compiuto per l’ottenimento di tale riconoscimento che ha comportato la raccolta e la consegna delle lettere di richiesta e delle lettere testimoniali da parte dei Superiori Generali della Famiglia Orionina , padre Tarcisio Vieira e Madre Mabel Spagnuolo, del vescovo di Tortona , Vittorio Francesco Viola , della Responsabile Generale, Anna Rita Orrù, e da parte dei vari vescovi delle diocesi in cui le consacrate sono inserite
(scarica la relazione di don Flavio Peloso e il prospetto delle tappe che hanno condotto l'ISO al riconoscimento pontificio))