"A cosa serve un pellegrinaggio? Certe volte abbiamo bisogno di fare esternamente ciò che dobbiamo fare intimamente. Cioè tutto quello che facciamo all'esterno diventa simbolico di un cammino che stiamo facendo dentro di noi. L'esterno ci aiuta a fare questo all'interno. A che cosa dovrebbe servire la via di un pellegrinaggio? Non a percorrere semplicemente una strada ma a convertirsi. La strada diventa in questo modo la maniera attraverso cui io posso tornare dentro me stesso. perchè la strada è stanchezza ma è anche accoglienza, è salita ma è anche discesa, è farsi male a un piede ma anche trovare sollievo, è avere fame ma poi anche essere sfamati. Tutte le esperienze che facciamo esternamente in un cammino, in un pellegrinaggio, hanno una ricaduta interiore.
Tutta la storia della salvezza (a partire da Abramo) è un movimento, è un viaggio... Non c'è mai un punto in cui noi raggiungiamo un centro di gravità permanente. Se si osserva un equilibrista che cammina su una fune, ci si accorge che egli oscilla un po' a destra e un po' a sinistra. Se si fermasse cadrebbe. La medesima cosa accade nella nostra vita spirituale. Non è fermarsi in una consapevolezza o in uno stato del nostro essere che ci porterà avanti. Al contrario. è imparare costantemente un cammino, imparare ad oscillare. " ( da "Sale non miele" di L.M. Epicoco)