Don Tarcisio Vieira, nell’omelia, ha ripreso il messaggio che il Santo Padre alcuni giorni prima aveva indirizzato ai membri degli Istituti secolari. In particolare ha sottolineato che il termine “secolarità, che non coincide pienamente con quello di laicità, è sì il cuore della vocazione dei membri di tali istituti ma manifesta anche la natura secolare della Chiesa, di una chiesa in cammino tra i popoli e con i popoli.
I consacrati secolari per la loro peculiare missione sono chiamati a stare in mezzo alla gente per conoscere e comprendere quello che passa nel cuore degli uomini e delle donne di oggi, per gioire insieme e per patire insieme, con lo stile della vicinanza, che è lo stile di Dio. Inoltre, sulla base del carisma ricevuto, i consacrati secolari sono impegnati a coniugare la contemplazione con quella partecipazione che consente loro di condividere le ansie e le attese dell’umanità, cogliendone le domande per illuminarle con la luce del Vangelo. Una vera e propria “vocazione di frontiera”, dunque, a volte custodita nella discrezione del riserbo, che apre strade nuove ed inaspettate.
Un pensiero di auguri è poi stato consegnato da don Flavio Peloso che ha esortato le consacrate a vivere la loro secolarità nell’ottica dell’Incarnazione e dal Superiore Provinciale, don Giovanni Carollo che ha ricordato come celebrazioni come quella vissuta servono ad aprire i nostri orizzonti, a ravvivare il fuoco dello Spirito Santo che dona carismi e ministeri in abbondanza e che rende testimoni.
La Madre Generale delle PSMC, Suor Mabel Spagnuolo, prendendo spunto da un simbolo portato nella processione offertoriale raffigurante una fiamma con una rosa perenne, ha esortato tutti a lasciarsi infuocare dalla stessa carità che animò il cuore di don Orione per accendere il mondo di un “bene” destinato a non sfiorire mai e a restare in eterno. Armanda Sano, responsabile del MLO, ha sottolineato la forza e la ricchezza che provengono dalla comunione tra il laicato orionino e le consacrate secolari.
Rosita Maria Dore, responsabile Generale dell’Istituto Secolare ha sottolineato il vincolo di forte paternità/maternità che lega i membri dell’Istituto alla Congregazione Orionina. Partendo dal motto del Capitolo Generale dei padri . “Gettiamoci nel fuoco dei tempi nuovi” ha evidenziato che questa frase contiene un arduo e coraggioso impegno. Don Orione, per la sua vita santa, poteva affermarlo con verità: lui stesso era fuoco. E noi? Dobbiamo decidere se essere fuoco o acqua. Solo se sceglieremo di essere fuoco potremo alimentare le scintille di quella nuova Pentecoste che Dio ha preparato per incendiare di carità il mondo.
Alla celebrazione ha fatto seguito un momento conviviale