
La mattina si è aperta con la meditazione di don Fausto Franceschi, FDP, dal titolo "Contemplare i volti di Gesù”. Incontrare Gesù non è un evento raro o straordinario, ma un’esperienza quotidiana possibile, anzi necessaria, per ogni cristiano. Papa Francesco ci ricorda che il nostro cammino di fede è autentico solo se attraversato dalla ricerca viva e personale di Gesù. Questo incontro avviene in particolare nella Parola di Dio, che non è solo un libro, ma una presenza viva, capace di riscaldare il cuore, come accadde ai discepoli di Emmaus.
Come loro, anche noi siamo spesso ciechi e delusi, incapaci di riconoscere Gesù accanto a noi. Ma è proprio nella scrittura spiegata e nel pane spezzato che i nostri occhi possono aprirsi. È attraverso l’ascolto della Parola e la preghiera che possiamo veramente “vedere” il volto del Risorto, oggi.
La Parola è vita che ci trasforma, è luce nei momenti oscuri, è acqua per l’anima assetata. Tuttavia, troppo spesso tra noi cattolici c’è una “sete ignorata” di Bibbia, una dimenticanza del suo valore quotidiano. Eppure, come dice san Girolamo, “ignorare le Scritture è ignorare Cristo”. Non possiamo amare chi non conosciamo.
Papa Francesco ci offre tre porte per incontrare Gesù:pregare, celebrare, imitare. La prima, la preghiera, nasce dall’ascolto della Parola. Senza di essa, anche lo studio e l'azione si svuotano. La preghiera di Gesù – fiduciosa, perseverante, umile – è il nostro modello. Gesù pregava per tutto e tutti, e ci invita a fare altrettanto: ad entrare nel mistero del Padre e ad intercedere per il mondo.
La Parola non è un testo da memorizzare, ma un dono da accogliere, meditare e vivere. Come diceva Don Orione, senza il Vangelo quotidiano non si può essere né buoni religiosi né veri cristiani. I santi lo dimostrano: la preghiera non è tempo perso, ma radice feconda di ogni missione.
La Parola ci parla, ci interpella, ci forma. E la nostra preghiera, nutrita dalla Parola, si trasforma: da “detta” ad ascoltata, da “formale” a personale, da “richiesta” a adorazione. È un cammino di silenzio, di amore, di fedeltà. Come ci insegna Teresa di Lisieux: anche dietro le mura di un convento, si può essere il cuore pulsante della missione della Chiesa.
In definitiva, la Parola di Dio è il volto di Cristo che si lascia contemplare. E la preghiera è il nostro sguardo che si alza verso di Lui. In un mondo frenetico e dispersivo, spegnere lo schermo e aprire la Bibbia non è solo un gesto di fede: è un atto rivoluzionario, una sorgente di libertà interiore, una risposta d’amore a Colui che ci ha amati per primo.
“La Parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente” (Col 3,16). Non lasciamola sulla mensola: lasciamola entrare nel cuore.
Al termine della meditazione, le Responsabili delle diverse Regioni si sono succedute, con partecipazione e profondità, nel raccontare il cammino spirituale intrapreso e le numerose attività vissute all’interno dei gruppi nel corso dell’ultimo triennio. Attraverso le loro testimonianze, è emersa la ricchezza delle esperienze condivise, l’impegno quotidiano nella crescita personale e comunitaria, e la vivacità di una fede incarnata nella vita concreta.
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