Diventare umani è cercare l’equilibrio tra la cura di sé e la cura dell’altro. Realtà non scontata. In questa ricerca d’equilibrio tutti noi sperimentiamo spesso rotture, battibecchi, torti, rifiuti, vendette, rancori e tradimenti. E siamo spesso tentati di concludere dicendo: - O cambi strada tu o cambio strada io.
La ricchezza delle letture di oggi ci mette davanti alla “dura legge del perdono”. Il perdono non nega il male, lo suppone; ma proprio in esso celebra il “trionfo dell’amore”, il “trionfo della gratuità”, il “trionfo della grazia abbondante” In altre parole, “la Gratuità genera Gratuità”.
È il messaggio della Parabola detta da Gesù. Infatti, Pietro domanda a Gesù: quanto volte devo perdonare al mio fratello? (Mt 18, 21) E Gesù risponde in modo perentorio: sempre. E sempre significa ora dopo ora. È un sempre che parte e si nutre dall’amore senza limiti di Dio. “Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? (Mt 18, 33). È come Gesù ci dicesse che dobbiamo uscire dalla “logica del debito”. Logica espressa in questi termini: “Da te questo proprio non me lo aspettavo”, “non ti comporti mai come si deve”, “se mi vuoi bene, devi fare così”. Il Signore ci dice «lascia stare, pago io». «Lascia stare, mi sono sprecato per te». «Lascia stare, mi sono «esposto oltre il dovuto».
Dura la legge del perdono perché perdonare ed essere perdonati non viene spontaneo. Se perdonare è duro, essere perdonati è durissimo. Lasciarsi perdonare dal Signore ci disturba perché non siamo abituati alla gratuità. Essere perdonati è una grande fatica perché ci mette nella condizione di non potere più accusare nessuno. Siamo stati graziati e non possiamo più rifiutarci di graziare chi ci ha offeso.
Il di più del vangelo, la sua follia, è che non siamo amati quando e se siamo impeccabili ed irreprensibili; siamo amati da peccatori. Noi, invece, desideriamo essere amati per le nostre meravigliose virtù.
Quando si perdona, non si cambia il passato, si cambia il futuro. Il perdono è decidere oggi che il futuro insieme con il fratello o la sorella che ci ha delusi o offesi vale molto di più del passato senza di lui o di lei. Quale perdono che non riesco a donare affido oggi al Signore? Quale ferita offro al Signore?
Dio non si stanca di perdonarci. Siamo noi che ci stanchiamo di lasciarsi perdonare. Chiediamo allo Spirito Santo, il vero protagonista del perdono, di lasciarsi sorprendere dal Signore.
"Facci ritornare a te, Signore, e noi ritorneremo. Così sia!"
Fr. Kaborepaulvincent fdp.