Sabato, 29 Luglio 2023 23:30

XVII Domenica del tempo ordinario - anno A

Da una meditazione di don Fabio Rosini

«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo». L’atto di dare via tutti i propri averi viene normalmente inteso come un’azione di abnegazione e rinuncia, qualcosa che si fa in un’ottica di distacco e sacrificio… niente di più lontano dal Vangelo.

Mai, in nessun luogo, il Signore propone nessuna rinuncia se non in vista di qualcosa di molto più grande e valido. In questo testo, per esempio, l’uomo dà via tutto quel che ha pieno di gioia, perché ha trovato molto di più.

Non esiste alcuna negazione, nel cristianesimo, se non nell’ottica dell’apertura a qualcosa di superiore. Se Dio ci chiede qualcosa è sempre perché ci sta offrendo molto di più. Chi perde la propria vita per amore di Cristo, lo fa perché è proprio così che trova la vita che non si perde più . Non si tratta mai di perdere, ma, al contrario, di acquisire.

Come mai abbiamo così spesso metabolizzato il cristianesimo in chiave esclusivamente negante, privante, espoliante? Per il solito problema: perché siamo calamitati dal nostro ego. Ciò su cui si concentra la nostra attenzione è su quel che facciamo noi, non su quel che fa Dio. Allora compare una narrazione della santità o della Chiesa stessa che è alla fin fine una celebrazione di opere di uomini e donne eccezionali, meravigliosi, particolari. E rendiamo la santità un evento intessuto di qualità umane, non un incontro con la grazia che lascia emergere la potenza di Dio negli uomini e nelle donne. In tal modo il cristianesimo è divenuto sangue, sudore e lacrime, non liberazione e salvezza. Ma il Vangelo di questa domenica consegna un’altra prospettiva: l’uomo che vende tutto per avere il campo con il tesoro dentro e il mercante di perle che lascia tutto per prendere la perla più bella introducono immagini di selezione, quella dei pescatori che buttano via i pesci cattivi e tengono i buoni, e quella del padrone di casa che distingue nel suo deposito le cose vecchie e le cose nuove. La prospettiva è quindi quella del discernimento, della scelta saggia, della parte migliore, della selezione di ciò che veramente vale a discapito di quel che è inferiore.

Il discernimento cristiano quando inizia? Quando iniziamo a conoscere il tesoro. Allora tutto acquisisce il suo reale valore.