Lunedì, 14 Febbraio 2022 20:20

Un grido angoscioso risuona ancora: Pace! La parola di Papa Francesco e di Don Orione

Nell'Angelus di domenica 13 febbraio 2022, Papa Francesco ha nuovamente invitato a pregare per la crisi in Ucraina da dove arrivano "notizie molto preoccupanti". Proponiamo di seguito una riflessione sulla Pace a cura del Gruppo Studi Orionini (GSO) Italiano, alla luce delle parole di Don Orione e di Papa Francesco.

Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace

(Is 52,7)

La pace è sicuramente il sogno più testardo della nostra Terra. Essa è insieme dono dall’alto e frutto di impegno condiviso. Tutti possiamo collaborare ad edificarla: a partire dal nostro cuore e dalle relazioni in famiglia, con la società, con l’ambiente, fino ai rapporti tra i popoli e gli Stati. [1]

 

Nella visione sacerdotale del primo capitolo del libro della Genesi, la Parola creatrice si rivolge ad ogni creatura come a un “tu” implicito, aprendosi così alla reciprocità. Questo “tu” è ciò che ci pone tutti e tutte in relazione di creature fra noi e con il Creatore. 

Tuttavia questa relazione fondata sulla reciprocità è continuamente minacciata dalla “teologia di Satana” che, con tutti i mezzi cerca di convincerci del mito dell’autosufficienza. “Essere sé stessi”, piuttosto che “essere sé stessi in relazione” è diventato il dogma che legittima ogni rottura.[2]

Siamo reciprocamente dipendenti e non vogliamo rendercene conto; invece di assumere a paradigma delle nostre scelte ed azioni la solidarietà e l’amore, lasciamo dilagare l’odio ed erigere muri di incomprensione. Ma rimane emblematico per tutti l’esempio di Gesù che dice: “Nessuno prende la mia vita, sono io che la do” (Gv 10,18). E si offre, vittima sacrificale, per ripristinare la relazione tra l’uomo e Dio e tra gli uomini stessi.

Non mancano nel nostro mondo accanto a minacce di venti di guerra, artigiani e profeti di pace, uomini e donne coraggiosi che si fanno ponti di comunione e di solidarietà con le loro opere e con tutta la loro stessa vita.  

Vengono in mente le parole di don Orione: “Noi vediamo sorgere da per tutto opere di beneficenza ed istituzioni di soccorsi di ogni genere nonostante l'odio di classe che sembra voler sconvolgere ogni ordinamento politico, sociale e famigliare; ma tuttavia si sente più forte che mai il bisogno che ogni odio si spenga e l'amore ritorni a rasserenare i cuori. Ebbene, quando il Papa sarà riconosciuto con sentimento di fede quale padre universale dei popoli, e la Chiesa sarà nuovamente la maestra illuminatrice delle menti colla sua dottrina infallibile e ritornerà a far ripulsare nei cuori la vita soprannaturale che da Lei emana, la pace serena e sicura regnerà negli individui e nella società.”[3]

Papa Francesco nel suo messaggio per la 55^ giornata mondiale della pace ha fatto giungere ai popoli il suo invito a “camminare insieme” e ad unire ogni sforzo per l’edificazione di un mondo più pacifico e giusto poiché “ancora oggi, il cammino della pace, che San Paolo VI ha chiamato col nuovo nome di sviluppo integrale, rimane purtroppo lontano dalla vita reale di tanti uomini e donne e, dunque, della famiglia umana, che è ormai del tutto interconnessa.”[4]

Don Orione tuonerebbe: “Non è possibile che l'uomo trascini la vita tra gli studi dell'odio, tra la violenza delle passioni, fra i truci propositi della distruzione e della morte. Su dunque, preghiamo la Madonna! Stringiamoci attorno agli altari della nostra santissima e carissima Madre del Paradiso, e preghiamo! Il mondo, deridendoci, farà il suo mestiere; noi, pregando, compiremo il dovere nostro; ci fortificheremo nell’animo, ci formeremo ad una vita, ad un’azione cattolica vera e duratura e affretteremo il giorno della restaurazione cristiana e della pace. Oh! È specialmente alla Madonna che Dio ha affidata l’opera della pace universale del mondo, né altri la potrebbe compiere meglio di lei. Preghiamola adunque con tutto lo slancio dell’anima; preghiamola, pieni di confidenza filiale e senza venir meno mai; preghiamola che faccia migliori e più ferventi nell’orazione e nelle varie opere buone a favore degli umili.”[5]

Papa Francesco nel suo messaggio del 1° gennaio 2022 ha sollecitato tutti a guardare e camminare verso un futuro luminoso, verso la costruzione di una pace duratura; a tal fine ha indicato tre strade da percorrere: il dialogo tra le generazioni, l’educazione e l’istruzione, il lavoro.

Sembra di risentire il nostro Fondatore che ci invita ad allargare i nostri orizzonti ed “elevare lo spirito a tutto ciò che è alta vita, che è luce, che è bello, buono, vero, santo.”[6]  E a ripartire dalla contemplazione e dalla frequentazione di quel Dio che non si vede senza amare il fratello che si vede (cf. 1 Gv 4,20).

“Andiamo a Lui: Lui solo ha le parole di vita eterna che rigenerano, e quella legge di amore e di libertà da cui ogni uomo, ogni popolo, può sperare incremento e salvezza (…) tutta è vana tutta è vuota la vita, senza Dio.”[7]

Il “grido angoscioso delle turbe che invocano la pace”, di cui parla il nostro Fondatore, in fondo non è altro che la declinazione di quelle tre vie indicate da Papa Francesco da cui emergono tre richieste ben precise:

il bisogno di dialogo tra le generazioni: urge che giovani e anziani trovino la strada dell’unità e imparino gli uni dagli altri; “da un lato, i giovani hanno bisogno dell’esperienza esistenziale, sapienziale e spirituale degli anziani; dall’altro, gli anziani necessitano del sostegno, dell’affetto, della creatività e del dinamismo dei giovani.”[8]

il bisogno di educazione, formazione e cultura: “fondamenta di una società coesa, civile, in grado di generare speranza, ricchezza e progresso.”[9]

il bisogno di un lavoro dignitoso per tutti: “luogo dove impariamo a dare il nostro contributo per un mondo più vivibile e bello.”[10]

Una visione obiettiva e realistica della realtà non può che portarci a considerare che “nonostante i molteplici sforzi mirati al dialogo costruttivo tra le nazioni, si amplifica l’assordante rumore di guerre e conflitti, mentre avanzano malattie di proporzioni pandemiche, peggiorano gli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale, si aggrava il dramma della fame e della sete e continua a dominare un modello economico basato sull’individualismo più che sulla condivisione solidale.”[11]

E le parole del nostro Fondatore riecheggiano attualissime: “Che ha guadagnato tanta parte d'Europa dall’avere abbandonato la fede e la vita cristiana? Presso certi popoli, che hanno giovato, anche solo all'onesto vivere civile, le scienze, le arti e la cultura, tutte rivolte a materiale grandezza, senza la luce sovrannaturale, senza la virtù? No, non la scienza, non le arti, non la cultura ci rendono onesti, buoni, giusti, amici di Dio e veri fratelli dei nostri fratelli; ma la fede, ma le virtù cristiane, ma la carità, che è amore di Dio e degli uomini e scienza di Gesù Cristo (…)

Vedete quanto costa alla vecchia Europa la sua apostasia da Dio, l'aver isterilito in sé la vita religiosa, e diffuso nei costumi, nella educazione, nella letteratura, nelle arti il soffio dell'umanismo, nel nuovo significato di questa parola. È una luce che è penetrata nelle viscere della società e che la va disfacendo. Si giustificano e si idealizzano le passioni, si esaltano solo le forze naturali dell'uomo e si disprezzano le virtù del Cristianesimo, si cercano solo i beni corporei e intellettuali, l'igiene e la scienza, e si trascura la bontà morale, che è energia, e fonte delle più alte idealità: la vita soprannaturale, che è la morte dell'egoismo: la santità, che è carità e negazione dell’odio: si divinizza l'uomo e si scaccia Dio. (…) Solo l'amore di un Dio, solo la carità di Gesù Cristo potrà sradicare tutto l'odio che uccide l'umanità e rinnovare la terra: Instaurare omnia in Christo! (…)

Cristo fu cacciato, e il mondo si sfascia: Cristo ritorni, e il mondo si riedificherà! La guerra deve incidere Cristo nell'anima dell'umanità: deve arare Cristo nel cuore dell'umanità, e ararvelo profondamente.”[12]

Ma … “Che cosa uscirà da tanta rovina? Siamo Figli della Divina Provvidenza, e non disperiamo, ma, anzi, confidiamo grandemente in Dio! Non siamo di quei catastrofici che credono il mondo finisca domani; la corruzione e il male morale sono grandi, è vero, ma ritengo, e fermamente credo, che l'ultimo a vincere sarà Iddio, e Dio vincerà in una infinita misericordia. Iddio ha sempre vinto così! (…) Una grande epoca sta per venire! (…) Ma a questa era, a questo grandioso e non più visto trionfo della Chiesa di Cristo, noi, per quanto minimi, dobbiamo portare il contributo di tutta la nostra vita. Per quanto è da noi, noi dobbiamo prepararla, affrettarla, con la orazione incessante, con la penitenza, col sacrificio, e col trasfondere la nostra fede, la nostra anima specialmente, nella giovane generazione, specie di quella gioventù che è figlia del popolo, che più necessita di religione, di moralità e di essere salvata.”[13]

Sì la pace è un sogno che va perseguito testardamente, ogni giorno, con parole e fatti; parte da ciascuno di noi e dai nostri piccoli gesti quotidiani. La costruzione della pace ci impegna nella creazione di rapporti e di relazioni che ci cambiano e che cambiano il mondo intorno a noi. Ed il punto di partenza e di convergenza per ogni uomo, di qualunque credo esso sia, è identico: il rispetto per la libertà e la dignità di ogni persona umana. La pace costa, perché chiede il primo passo, lacrime e fatiche, disponibilità alla cura di ogni ferita e frattura, perdono, custodia. La pace non potrà mai nascere se non nascerà da ciascuno di noi, è contagiosa e comincia dai nostri cuori. Così, andiamo nel mondo e “accendiamo la pace” con le nostre scelte, con la nostra vita. 

(Scarica il video con il messaggio del Papa per la LV Giornata Mondiale della Pace)

 

 

 

 

 

 

[1] Messaggio di Sua Santità Papa Francesco per la LV Giornata Mondiale della Pace, 1/1/2022.

[2] Simon Pierre Arnold, “Dio è nudo – Inno alla divina fragilità”.

[3]Nel nome della Divina Provvidenza, Le più belle pagine di Don Orione, Piemme, Casale Monferrato, 1994, 37-38.

[4] Messaggio di Sua Santità Papa Francesco per la LV Giornata Mondiale della Pace, 1/1/2022.

[5]Nel nome, 25-26.

[6]Nel nome, 99-100.

[7]Nel nome, 99-100.

[8] Messaggio di Sua Santità Papa Francesco per la LV Giornata Mondiale della Pace, 1/1/2022

[9] Ivi.

[10] Ivi.

[11] Ivi.

[12] Scritti 82,13.

 

[13] Scritti 70,3d.