Giovedì, 06 Gennaio 2022 14:52

V Assemblea Generale: la presenza dell'intera Famiglia Carismatica

Il giorno 6 gennaio 2022, i lavori assembleari del mattino sono stati introdotti con la lettura del messaggio del Superiore Generale padre Tarcisio Vieira (in allegato) e da un collegamento online sia con la madre sr Mabel Spagnuolo (PSMC) sia con Armanda Sano  (MLO), impossibilitate ad intervenire in presenza.

Il messaggio epistolare del Superiore Generale viene allegato poiché riteniamo che una sintesi potrebbe mortificarne la bellezza e profondità, impedirebbe di cogliere l’afflato paterno che da esso emerge e ostacolerebbe ,ai più, di poter attingere a piene mani gli spunti meditativi che offre.

Quanto alla Superiora delle Piccole Suore Missionarie della Carità e ad Armanda, è superfluo sottolineare la preziosità dei loro messaggi recapitati, a viva voce, alle partecipanti all’Assemblea. Ascoltarle entrambi è stato motivo di gioia grande e  testimonianza di una comunione e di un sostegno spirituale che costruiscono una “rete di protezione”

Madre Mabel ha sottolineato che lo slogan dell’Assemblea “amare in tutti Cristo” oltre a rievocare il Vangelo, rievoca anche don Orione e ben specifica il compito delle consacrate secolari , chiamate ad amare tutti in una forma particolare, ad essere fermento e lievito nella massa.

Lievito non visibile perché diluito, perso, introdotto talmente in profondità nel tessuto sociale da essere poi difficilmente separabile dallo stesso, ma con un “profumo” evidente e particolarissimo , che fa crescere.

Sr Mabel ha quindi paragonato le consacrate secolari a quel lievito che si riconosce dal profumo della vita  e che feconda, ciò in cui penetra,  “parlando poco ma vivendo tanto”.

Ha poi incoraggiato tutte a continuare ad essere un “buon fermento” non solo nella Chiesa e nel mondo ma anche all’interno della Famiglia Carismatica.

Riguardo all’ “essere presenza profetica come orionine”, la Superiora Generale delle PSMC, ha ricordato che la profezia più che essere detta va vissuta attraverso la testimonianza della vita. Ha poi richiamato ciò che don Orione diceva alle suore: “Dovete rivestirvi dentro e fuori di Gesù Cristo. La vostra divisa sia la carità”.

Le consacrate secolari non hanno “una divisa “, un velo ed un vestito quale elemento distintivo, la loro profezia nel mondo si identifica pertanto nella testimonianza della carità, rivestita “dentro e fuori”.

Rivestirsi di Cristo, essere nel mondo, negli ambienti laici, la carità di Cristo e portare ad ogni uomo il Vangelo: questa è la missione, e la sfida continua.

Il saluto della Madre si è poi concluso con l’augurio di una fecondità di vita consacrata e laicale e con l’auspicio di rispondere, sempre più, al sogno che Dio ha su ciascuna e sull’intero Istituto.

Prezioso e affettuoso è giunto, altresì, alle partecipanti all’ Assemblea, anche la voce di Armanda Sano, responsabile del Movimento Laicale orionino. Lavorare insieme come famiglia carismatica è senz’altro la strategia vincente per “cambiare, poco poco, questo nostro mondo, portarvi un soffio di orioninità e realizzare la fraternità universale a cui Papa Francesco continua a richiamarci

A questi messaggi sono seguite le presentazioni in power point dei vari gruppi regionali.

Al momento della celebrazione eucaristica, conclusiva della prima parte dei lavori assembleari, celebrata dall'Assistente Spirituale Nazionale, padre Laureano de La Red,  si è unita alle partecipanti all’assemblea anche Antonella Simonetta , responsabile generale dell’Istituto Secolare Maria di Nazareth. Il suo augurio di seminare , con ardore orionino, la gioia dell’incontro con Cristo, sotto lo sguardo materno di Maria, ha fatto elevare una lode a Dio per tutto il bene che semina puntualmente nella vita dei suoi figli

Nella celebrazione eucaristica della Solennità dell’Epifania , padre Laureano  ha sottolineato come nell’epoca in cui viviamo  è istintivo e immediato percepire una grande oscurità. Ma le stelle, i punti luminosi non sono spariti, solo occorre saper alzare lo sguardo e fermarsi a guardarli.  Dice il profeta Isaia ( 9,1): “ Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse”.

Sarebbe ingenuo pensare che la nostra sia un’ora particolarmente oscura e rimanere per questo bloccati dalla frustrazione e dal senso di impotenza. Nella vita di ciascuno sempre c’è una stella che continua ad accendersi.

Per i credenti quella stella conduce sempre a Gesù, così come accade ai magi. C’è una stella per ogni uomo, anzi ce ne sono tante nella vita. Ma bisogna seguire la stella “giusta” quella che porta a Gesù. Ci sono infatti varie luci che fanno “perdere” la strada. Bisogna fare attenzione a non confondere la stella cometa da seguire con le stelle cadenti che ci abbagliano per poco e poi scompaiono