Domenica, 07 Novembre 2021 17:31

Incontro fraterno a Roma

Nei giorni 6 e 7 novembre le consacrate  dell'Istituto Secolare Orionino si sono riunite a Roma per l'incontro regionale guidate dall'Assistente don Carlo Marin, e hanno vissuto un momento di formazione e di fraternità. Cuore dell'incontro è stato la Parola di Dio, nascosta nella creazione,  rivelata nella scrittura e celebrata nell'Eucarestia, e dall’ascolto della Parola nasce la vita consacrata. 
"Tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste": Giovanni ci ricorda che la prima manifestazione della Parola di Dio è presente nella creazione, ed è lì che innanzitutto dobbiamo saper leggere e ascoltare. Ad esempio S.Francesco ricavava semplicemente dall’acqua, che era per lui sacramentale, un grande significato: è pura, scende sempre, è feconda, è il luogo di Dio, così anche noi per essere fecondi dobbiamo saper scendere, come Cristo che "apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce" (Fil 2, 8).
La parola ci viene anche rivelata, è quella della scrittura, che il Signore ci ha donato come aiuto a comprendere il suo messaggio d'Amore e per imparare a riconoscere la sua presenza nella nostra vita, presenza da cui siamo stati generati e che ci genera continuamente.
Infine c’è la parola celebrata, nell’Eucaristia, e viene condivisa così come si condivide il pane...
La Parola di Dio è il cuore della nostra vita: occorre spendere tempo nella giornata con la Scrittura che ci guarisce, ci converte, ci purifica, senza che noi ce ne accorgiamo. Dobbiamo però imparare ad ascoltare. 
La prova che sono amato è Dio che parla a me personalmente, in modo unico.
Tante volte nella nostra vita il Signore è  presente accanto a noi e non ce ne accorgiamo. Giacobbe a Betel, in un momento drammatico della sua vita, coglie attraverso un sogno che Dio è accanto a lui e gli parla, e con stupore ne acquisisce consapevolezza, affermando “Il Signore era in questo luogo e io non lo sapevo”....
Anche noi in ogni situazione di vita, anche la più buia, dovremmo proprio arrivare a dire, come Giacobbe, il Signore è qui e io non lo sapevo.