E inoltre attraverso, la parabola dei talenti, proposta dalla liturgia del giorno, ha invitato tutti a puntare l’attenzione sul dialogo tra il servo “pigro” e il padrone, per cogliere il tipo di relazione che il primo ha nei confronti del secondo, e riflettere, quindi, sul modello di rapporto che ciascuno di noi ha col Signore.
Il Signore, il padrone, distribuisce talenti e dà moltissimo, in termini di valore, anche a colui che ne riceve uno solo. Ma, in cambio chiede fedeltà, coraggio, intraprendenza, creatività e una grande fiducia in Lui e nella sua Misericordia. Mettersi in gioco, scommettere su se stessi e affidarsi all’amore di Dio, accettare, come Abramo, il rischio della fede, accettare come Maria il rischio del sì: è quanto viene chiesto a ciascuno, è quanto ci si attende, in particolare da consacrate che vivono nel mondo e che sono chiamate a portare “dentro” le situazioni ordinarie la vitalità del Vangelo.
Non c’è posto per cristiani e comunità rinunciatarie, dimissionarie, paurose o anche solo timide di fronte al progetto evangelico.
Il Direttore Generale dell’Opera, ha esortato i presenti a leggere nella parabola dei talenti un discorso missionario, che dice tanto sulla qualità che deve avere il nostro impegno nel mondo, il nostro modo di vivere il Vangelo e di annunciare Cristo.
Don Tarcisio, citando poi l’art 5 della Regola di Vita, il cui testo è stato rivisto in occasione del riconoscimento pontificio, ha ricordato che “la secolarità consacrata comporta una presenza cosciente ed operante nel mondo e con i mezzi del mondo”.
Il Superiore Generale, facendo anche riferimento alla vita di Sant’Agostino, di cui oggi ricorre la memoria, ha evidenziato che il cammino di fede è reso possibile anche dai numerosi testimoni che Dio ci affianca mentre procediamo nel viaggio della vita.
Come il vescovo Ambrogio e la mamma Monica hanno sostenuto la fede di Agostino, così anche per l’ISO tanti FDP e PSMC hanno accompagnato e favorito itinerari di bene, di crescita, di santificazione: ad essi non può non essere rivolta una profonda e sentita gratitudine.
I membri dell’Istituto hanno offerto ai padri, nelle mani di don Tarcisio e del Direttore Provinciale don Giovanni Carollo e alle suore, nelle mani della Superiora Generale Madre Mabel, due stoloni e un copri - leggio con l’immagine di Gesù Misericordioso.
L'Iso di tutto il mondo, rappresentato dal gruppo italiano, ha poi espresso il suo grazie alla Responsabile Generale Anna Rita Orrù che ha guidato per 12 anni, con abnegazione e cuore di madre, i passi di questo piccolo ramo della grande Famiglia Orionina.
La partecipazione alla celebrazione eucaristica dei membri dei Consigli Generale e Provinciale sia dei padri che delle suore, la presenza di tanti amici sacerdoti e di tante care suore, di Armanda Sano hanno reso molto speciale un appuntamento annuale che è veramente una “festa di famiglia” che si celebra, puntualmente, sotto lo sguardo della grande Madre , Maria SS, nostra Signora della Guardia.