La “vita consacrata” è
- la vita dallo sguardo prioritariamente rivolto a Dio; come Simeone può dire: “perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza”
- lo sguardo fraterno poiché implica lo stare di fronte all’altro; ed è una ricchezza per la Chiesa che ha bisogno di scoprire il volto del fratello
- lo sguardo di cura per l’altro che ci interpella e ci urla il suo bisogno di essere raggiunto nella sua identità
- lo sguardo lungimirante, uno sguardo di grande speranza perché come Simeone al tempio, nonostante la sua veneranda età, attende Colui che da sempre ha desiderato, mantenendosi fedele nell’attesa.
- lo sguardo che va oltre e ci dice che c’è una salvezza che sopraggiunge e che quindi sostiene anche la speranza di tutti
(messaggio di Mons. Corrado Lorefice, vescovo della diocesi palermitana)