Don Orione scrive:" La pausa è diversa dal finale, perché fa presentire, anche nel silenzio, che la musica continuerà. Nella pausa l’animo assimila, aumentandole, le armonie che l’han preceduta, e sta, vivamente sospeso nella desiderosa attesa delle armonie che seguiranno. Non è un vuoto la pausa ma è un legamento tenue ed è un inizio: una sospensione piena di fremiti di vita latente e tesa. Ora, o amici miei, anche Iddio e le opere della sua Provvidenza hanno, direi, le loro pause".
Così accade sempre anche nella nostra vita che si svolge sotto la benedizione di Dio.
Ci si è poi radunati intorno alla mensa del Signore per spezzare la Sua Parola e il suo Corpo. Il
brano di vangelo che la liturgia ha proposto è quello dell'incontro tra Gesù e il giovane ricco. Un incontro, ha sottolineato il Superiore Generale, molto diverso da quello che la liturgia ha presentato la scorsa domenica, quello tra Gesù e la donna cananea. La donna pone la sua vita, la sua storia ai piedi di Gesù, mentre il giovane ricco sembra porsi in un atteggiamento speculativo: "cosa devo fare per avere la vita eterna?". Il giovane sembra voler aprire una "discussione" ma rimanendo sempre in un atteggiamento di distacco. Non accada così anche a noi. Andiamo al Signore senza la paura di mostrargli anche la parte meno bella della nostra vita, o della quale, addirittura , proviamo vergogna.
L'incontro con i Superiori Generali si è poi concluso con un momento conviviale.