La Parola di Dio, che proponeva l’immagine dei tralci che uniti alla vite portano i loro frutti, ha ricordato che i “frutti buoni” attesi dal vignaiolo Dio Padre, non sono altro che le esistenze di ciascuno di noi “riuscite” in umanità, amore, solidarietà . E la riuscita è possibile per la presenza in ogni battezzato di quella linfa vitale che è lo Spirito Santo. Tutti siamo chiamati, in forza del battesimo ricevuto, e , in aggiunta, per la consacrazione accolta, a far risplendere la “bellezza” di Dio, di un Dio che pota e purifica con la forza penetrante della sua Parola.
L’omelia del celebrante si è conclusa con l’esortazione a rinnovare il nostro “RIMANERE” in Gesù, nostra unica vera “vite”, a rinnovare il nostro LEGAME con Lui, fino a poter dire con san Paolo “Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”.
Nel giorno in cui si ricorda l’apparizione della Madonna a Fatima , che , tra l’altro, è riconosciuta come la protettrice dell’Istituto Secolare , non ci si poteva congedare che con l’affidamento a lei . Don Giovanni ha concluso dicendo “Ci affidiamo a Maria che ha prestato il suo grembo come dimora al Creatore e che nello stesso tempo si è lasciata abitare dal Creatore: sia lei ad indicarci la via da seguire, per produrre ed essere quei frutti buoni attesi dal suo Figlio Gesù”.