Eppure noi viviamo sempre la debolezza della nostra vita come una maledizione. Al Signore non interessano tanto i miei talenti , quanto tutte le mie contraddizioni, peccati, debolezze, limiti, la mia storia torta. E' paradossale ma Dio si fida di noi nella nostra debolezza. Ad esempio non entra nella vita di Mosè per togliergli la balbuzie, ma gliela lascia, si fida di lui e dice: " Tu sei capace di trovare una soluzione". Ciascuno di noi è in grado, in maniera creativa, di far fronte alla debolezza che ha, se si sente addosso la fiducia di Dio. Il Signore può fare tantissimo con chi, pur non essendo il migliore, si fida di Dio e lascia che questa esperienza di fiducia gli cambi la vita. Il Signore ci ha chiamati ad essere non buoni esempi ma testimoni. Noi siamo utili in virtù della nostra debolezza riconciliata (per questo dobbiamo rappacificarci con la nostra debolezza) Il Signore ci ha scelti proprio a partire da quelle zone della nostra vita che più ci hanno fatto soffrire e che, forse, ancora oggi continuano a ferirci. E vuole realizzare una storia di santità proprio a partire da tutto questo. Dovremmo prenderci del tempo per capire che cosa ha visto in noi il Signore quando ci ha chiamato. E allo stesso tempo domandarci se ci siamo riconciliati davvero con la nostra storia, con la nostra debolezza, sapendo che questa è il motivo per cui il Signore ci ha chiamato. E' la nostra debolezza che ci umanizza. (Luigi Maria Epicoco da "Qualcuno a cui guardare" ed Città nuova)
Domenica, 09 Febbraio 2020 22:05
Dio chiama e forma testimoni a partire dal loro scarto e non dai loro talenti
" Il Signore, chiamandoci, ha pensato a noi e non alla nostra apparenza, non a quello che si vede. I talenti sono quello che si vede di noi, ma il Signore non è partito da lì: Non ti ho scelto perchè sai fare qualcosa, non ti ho scelto come ti sceglierebbe il mondo, io ho visto di te una cosa che il mondo non può vedere : il tuo cuore. Se il Signore fa una scelta la fa a partire da una debolezza, a partire da quello che il mondo scarta.
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